L'Agenzia delle Entrate blocca i codici tributo per la compensazione dei crediti d'imposta

(AGGIORNATO CON LA FAQ dell'AGENZIA DELLE ENTRATE 16-apr-2024) A seguito dell’emanazione del DL 26 marzo 2024 da parte del Consiglio dei ministri in materia di investimenti in beni strumentali 4.0, R&S, innovazione tecnologica e design estetico, l’Agenzia delle Entrate non ha perso tempo. I codici tributo da 6936 a 6940 per usufruire dei crediti di imposta sono stati unilateralmente bloccati su condizione. Con buona pace (si fa per dire) di chi ha investito.

Più che efficiente, addirittura super efficiente. Già, perché l'Agenzia delle Entrate, cogliendo molto bene la palla al balzo lanciata poco tempo fa dal Consiglio dei Ministri con il decreto-legge n. 39 pubblicato in GU il 29 marzo 2024,  (esattamente ci riferiamo ai contenuti dell'articolo 6 "Misure per il monitoraggio di transizione 4.0", comma 1) ha bloccato i codici tributo da 6936 a 6940, rendendo così impossibile la fruizione dei relativi crediti d’imposta regolarmente maturati, o in corso di maturazione, mediante compensazione con F24.

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Transizione 5.0: la saga continua

L’affaire Transizione 5.0 si fa sempre più complicato. Il cammino che prevede la conversione in legge del DL n.19 del 2 marzo 2024, il cui articolo 38 - lo ricordiamo - contiene il testo del piano Transizione 5.0, ha visto la commissione Bilancio della Camera apportare al decreto alcuni emendamenti e farne incomprensibilmente sparire altri.

Oltre ad alcuni emendamenti di natura squisitamente formale, nei commi dell'art. 38 ne è stato inserito uno molto importante, che di fatto mette un tetto alle spese rilevanti per i pannelli fotovoltaici e i sistemi di accumulo.

Questo emendamento afferma che il MIMIT introdurrà un fattore di proporzionalità tra la spesa ammissibile e l’energia prodotta (€/kW) o accumulata (€/kWh). Un altro emendamento - importante - è tuttavia svanito nel nulla.

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Investimenti 4.0: complicazioni in arrivo (e punti oscuri)

Nel Consiglio dei ministri del 26 marzo scorso è spuntato a sorpresa un decreto legge, peraltro non all'ordine del giorno, che introduce non poche complicazioni in materia di investimenti in beni strumentali 4.0, R&S, innovazione tecnologica e design estetico.

Cogliendo tutti di sorpresa, il Consiglio dei ministri del 26 marzo 2024 ha approvato un decreto-legge, non all'ordine del giorno, che introduce misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali. Gli organi di stampa hanno dato particolare rilievo alle modificazioni introdotte relativamente alla disciplina del c.d. superbonus edilizio, dimenticandosi di menzionare quelle che hanno interessato gli investimenti 4.0 e le attività di R&S, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica.

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La sicurezza informatica nel mondo delle macchine: quali i rischi e come affrontarli

Stormshied, azienda del gruppo Airbus, tra i principali player internazionali operanti nel mondo della cybersecurity, insieme a EFA Automazione, azienda del gruppo Relatech che ne distribuisce le soluzioni in ambito industriale, terranno un webinar giovedì 30 novembre alle ore 11.00

La convergenza tra IT e OT ha reso più vulnerabile quello che una volta si riteneva essere un dominio chiuso e sicuro: l’ambito della produzione.

Con i paradigmi Industria 4.0 si sono creati nuovi scenari in cui gli incidenti di sicurezza che occorrono nel mondo informatico possono ripercuotersi su tutto l’ecosistema interconnesso della fabbrica.

Un appuntamento da non perdere per comprendere l’importanza di sviluppare strategie di difesa e iniziare a farlo nel miglior modo possibile.

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PNRR e Transizione 5.0: che c'entrano tra loro?

Tra le modifiche che l’attuale Governo intende apportare al PNNR ve ne sono alcune dedicate alla transizione ecologica. Tra queste spiccano i 4,04 miliardi da destinare al piano Transizione 5.0 che, a differenza del suo predecessore Transizione 4.0 (in vigore fino al 2025), non sarà finanziato da fondi nazionali, bensì da fondi europei del RePowerEU. Vediamo un po' tra le pieghe della bozza presentata recentemente dal ministro Raffaele Fitto alla camera di capire qualcosa di più di questo "upgrade" del Piano.

Come si legge nel documento rilasciato dal Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR (puoi scaricare la versione originale qui), nel suo scopo principale il Piano Transizione 5.0 “intende proiettare il Piano Transizione 4.0 verso un nuovo paradigma 5.0, orientato alla transizione ecologica”. Per fare ciò il piano prevede “un ampio schema di sostegno all’innovazione digitale a supporto della transizione verde nel sistema produttivo”.

(fonte immagine: Governo.it)

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