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Le cinque giornate di Milano furono un'insurrezione avvenuta tra il 18 e il 22 marzo 1948 nell'omonima città, allora parte del Regno Lombardo-Veneto, che portò alla liberazione della stessa dal dominio austriaco.
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Già il 19 marzo i milanesi avevano allestito circa 1.700 barricate difese anche dalle finestre e dai tetti delle abitazioni, che a volte vennero private dei muri per creare vie di comunicazione più veloci. La scarsità di armi da fuoco portò i milanesi a usare i fucili esposti nei musei e ad assegnarli solo ai tiratori più esperti. Le strade vennero dissestate e cosparse di ferri e vetri per rendere impossibile l'azione della cavalleria. Il 20 marzo Radetzky diede ordine a tutti i distaccamenti sparsi per Milano di trincerarsi nel castello e di mantenere il controllo della cinta murari permettendo così a Luigi Torelli e Scipione Bagaggia di salire sul Duomo per porre simbolicamente il tricolore italiano sulla guglia della Madonnina.